Teatro Alle Grazie.
Vi sono luoghi privilegiati dai quali passa la storia di una città: il Teatro alle Grazie di Voghera è sicuramente uno di questi.
Per oltre mezzo secolo ha avuto un ruolo determinante nell’instaurazione dei complessi rapporti tra la storia sociale e culturale della città di Voghera, riflettendone aspirazioni e aperture, ma anche resistenze e contraddizioni.
Il Teatro alle Grazie occupa l’ala esterna del convento dei Padri Francescani che dalla piazzetta S. Maria delle Grazie percorre la via Pietracqua; tuttavia la sua edificazione costituisce un capitolo a parte nella storia architettonica del convento. Nell’immediato secondo dopoguerra la parte di via Pietracqua di fronte al convento era occupata da un pastificio che fu abbattuto. Con i mattoni ricavati dalla demolizione l’impresa Moroni, incaricata dei lavori, costruì gratuitamente per i frati un fabbricato di pianta rettangolare, con un’unica porta e sei finestre, da adibirsi a riunioni e conferenze.
All’epoca, il seminario francescano era popolato da numerosi studenti, ai quali il salone veniva ad essere di grande utilità per momenti di incontro e di studio. Gli stessi seminaristi si esibivano qui anche in piccole rappresentazioni, malgrado la mancanza del palcoscenico e di addobbi scenici. Il locale, che Padre Nazareno Fabbretti chiamò Salone Frate Sole per delinearne la vocazione, cominciò ad ospitare convegni e pubblici dibattiti. Furono invitati dallo stesso P. Nazareno molti tra i migliori uomini di cultura ecclesiastici e laici, i quali trasmisero ai sempre numerosi presenti il senso del passaggio da una mentalità tradizionalista al nuovo che si avvertiva un po’ ovunque, anticipando i grandi temi della svolta conciliare.
Nella seconda metà degli anni ‘50, nel periodo della costruzione del cinema-teatro presso la vicina chiesa parrocchiale di San Rocco, i ragazzi di quell’oratorio trovarono una momentanea ospitalità nel salone francescano. Tra quei giovani che diedero impulso al salone con l’organizzazione di spettacoli e intrattenimenti, ce n’erano due in particolare che si distinguevano per le capacità artistiche: Beppe Buzzi e Peppino Malacalza, che già recitavano nella compagnia teatrale della parrocchia.
All’inizio degli anni ‘60, creandosi la necessità di dare alla propria filodrammatica una sede stabile, Buzzi chiese e ottenne, dall’allora superiore del convento P. Carlo Corradini, il Salone Frate Sole. A tal fine si resero subito necessarie alcune modifiche strutturali. Vennero chiuse le tre finestre che davano sul chiostro e sulla stessa parete si aprirono due porte, quali uscite d’emergenza. Fu costruito il palcoscenico, con tanto di quinte e sipario, infine si provvide a rendere la sala più accogliente con lavori di verniciatura e la posa di sedie fisse per ospitare circa duecento spettatori.
Il locale, che prese il nome di Teatro alle Grazie appunto perché all’ombra del Santuario della Madonna delle Grazie, fu inaugurato il 4 marzo 1961 quale sede della Compagnia del Teatro Comico di Voghera, trasformata nel 1980 per esigenze di natura amministrativo-legale in Cooperativa Teatro e Musica Iriense. I primi vent’anni di storia del Teatro alle Grazie sono stati veramente impegnativi soprattutto dal punto di vista strutturale, in quanto il locale necessitava di continui ritocchi: dal ridotto alla platea, con conseguente trasformazione sempre più confortevole; dal palcoscenico, reso più funzionale, ai camerini per gli attori creati nello spazio del sottopalco.
Il Teatro alle Grazie è sempre stato un importante punto di riferimento culturale nella realtà della città di Voghera; una sorta di officina impegnata per anni nella produzione di attività artistiche. Più generazioni di attori si sono qui succedute a scoprire e reinventare l’arte scenica, talvolta anche con tocco geniale, attualizzandola con sorprendenti e gustose contaminazioni dai generi più vari e creando uno stile davvero inconfondibile che ha contraddistinto le produzioni di questo teatro: uno speciale mix di tradizione e innovazione.
La conoscenza profonda del territorio e delle esigenze più autentiche degli spettatori ha caratterizzato un ricco repertorio di qualità e, al tempo stesso, un'intensa attività organizzativa di spettacoli, rassegne e manifestazioni in collaborazione anche con gli enti locali, stabilendo uno stretto legame con la cittadinanza sin dagli esordi. Sono passati per questa sala spettacoli che hanno ricalcato le linee del teatro professionale (il ciclo di commedie di Gilberto Govi, la drammaturgia dell’otto-novecento) e rappresentazioni dialettali, tra cui il famosissimo “Gelindo”.
Il Teatro, registrando puntualmente gli interessi e le tendenze del pubblico, ha saputo, con iniziative originali, dirigere e suscitare l’attenzione anche verso proposte di tipo culturale e musicale; lo dimostrano i partecipati incontri con la poesia, i numerosi eventi musicali e concorsi canori, i recital di noti interpreti del mondo artistico.
Dal 1979 al 2006 il Teatro è stato la sede della Scuola di Animazione Teatrale “Albino Battegazzore”, un’originale esperienza di didattica teatrale finalizzata allo studio delle regole basilari dell’arte scenica, con i corsi di recitazione, dizione e lettura interpretativa, sotto la guida dello stesso Beppe Buzzi e di altri qualificati docenti.
Il Teatro alle Grazie ha avuto l’onore di essere, per breve tempo, anche la Casa del Signore nel periodo dei lavori di restauro del Santuario. Anche l’Ordine Francescano Secolare di Voghera ha avuto modo di usufruire del Teatro allestendo per anni la “Pesca di Beneficenza” in occasione della Festa patronale dell’Ascensione. Ogni anno la sezione OFTAL di Voghera si riunisce proprio “alle Grazie” per l’assemblea dell’Associazione. Padre Guglielmo Bozzo, Superiore del Convento dei Frati di Voghera, ha voluto ricordare il cinquantesimo del Teatro alle Grazie nel momento della Festa del Santuario celebrata il 25 marzo 2011 alla presenza del Vescovo di Tortona Monsignor Martino Canessa.
Dopo una storia così lunga e gloriosa, pur nell’attuale silenzio artistico, il Teatro vive e continua a respirare l’arte che è rimasta impressa sui suoi muri, sui tendaggi della sala, sul sipario del palcoscenico, nella platea dove si sono seduti tanti vogheresi e anche personaggi famosi, e in ogni locandina esposta, da cui traspare tutto il lavoro svolto da persone appassionate di arte e di cultura, persone che in questo salone hanno anche trovato il sole della vita e della fede.
Il Teatro alle Grazie diventa la seconda casa della famiglia Buzzi. Infatti anche le figlie seguono la passione del papà. Claudia e Gabriella calcano le scene fin da piccole e la moglie Franca diventa la costumista ufficiale della compagnia del teatro comico di Voghera.
La storia del Teatro alla Grazie in PDF. Foto, curiosità e altro!
La vera storia artistica di Beppe Buzzi e Peppino Malacalza comincia nel 1942 all’inizio della seconda guerra mondiale, proprio come recita la poesia di Malacalza: “Quând i sèn mis insèmâ, int’âl quârantadü, â gh’è scupià la guèrâ e son rivà lur dü”. La poesia si riferisce sì, a Buzzi e Malacalza ma indirettamente ai due personaggi nati negli anni ‘70 con la rivista “Tütt al mond l’è Vughera” e precisamente Pipei Cristeri e Giuan Cianela... Leggi tutto.
Gianfranco Boffelli nasce a Voghera il 6 aprile del 1938. Il periodo della gioventù di Boffelli negli anni ‘50/’60 dà una forte impronta a tutta la sua vita. Gli studi per la musica, e in particolare per la chitarra, gli fanno comprendere che l’arte va spesa a favore di chi è meno fortunato. Infatti oltre che ad impegnarsi negli studi in maniera ineccepibile diventando non solo musicista ma anche ragioniere, si dedica in modo sistematico e continuativo alla sua parrocchia, in un quartiere di Voghera, Pombio, che proprio in quel periodo di storia lo vede in crescita ma anche in difficoltà... Leggi tutto.
Angelo Gugliada (per tutti Lino) nasce a Voghera il 14 marzo del 1931. Dopo gli studi all’Istituto Tecnico Agrario Carlo Gallini di Voghera si impegna nella fabbrica di famiglia dove porta un contributo tecnico progettuale non indifferente. La particolarità del suo carattere è la grande generosità. Infatti fa parte della Croce Rossa come volontario e dell’Avis. Diventa un assiduo e studioso Radioamatore conseguendo la patente con la sigla I2KNJ, conducendolo sempre al fianco della protezione civile nei momenti critici di calamità naturali... Leggi tutto
Luigi Alpago nato a Lungavilla il 4 settembre del 1935, in arte viene conosciuto attraverso le varie rappresentazioni di Buzzi, come Luigino Stereodisco Voghera. Il suo nome rimane impresso per sempre nelle menti dei vogheresi e il suo negozio in via Matteotti è la sede di tutte le orchestre della zona per la sua preziosa consulenza musicale. Buzzi lo incontra quando ha bisogno di particolari musiche per drammi, esempio Barabba, oppure spettacoli come par i düsent’an d’la cità âd Vughera. La capacità di Luigino è proprio quella di trovare i sottofondi per qualsiasi tipo di spettacolo... Leggi tutto.
Maurizio Civini nasce a Voghera il 18 aprile del 1962, mentre artisticamente nasce nella compagnia “I ragazzi di via Cernaia” nel 1976. Un gruppo di giovani che si trovano a recitare per divertirsi e divertire mettendo in scena le scenette che proprio Beppe Buzzi passa con vero piacere e entusiasmo. Lui stesso li ospita nel suo teatro appunto nel settembre del ’76 dove Civini si esibisce con i suoi amici e con l’orchestrina “Le molecole”. Sempre in questi anni diventa speaker sportivo della vogherese calcio per Radio Voghera... Leggi tutto.
Dagli inizi della carriera artistica fino al 1961. Vai alla pagina
Dal 1961 diventa la "casa" di Beppe Buzzi per le sue rappresentazioni Vai alla pagina
La nascita artistica di Beppe Buzzi in un racconto della figlia Claudia. Leggi tutto
La preghiera scritta dalla figlia Gabriella in onore del padre, letta durante la cerimonia funebre da Luca Uttini. Leggi tutto
La Cooperativa Teatro Musica Iriense. Leggi tutto
La Scuola di animazione teatrale "Albino Battegazzore". Leggi tutto