Il sodalizio teatrale durato più di 60 anni

La vera storia artistica di Beppe Buzzi e Peppino Malacalza comincia nel 1942 all’inizio della seconda guerra mondiale, proprio come recita la poesia di Malacalza: “Quând i sèn mis insèmâ, int’âl quârantadü, â gh’è scupià la guèrâ e son rivà lur dü” la poesia si riferisce sì, a Buzzi e Malacalza ma indirettamente ai due personaggi nati negli anni ‘70 con la rivista “Tütt al mond l’è Vughera” e precisamente Pipei Cristeri e Giuan Cianela.

Questa breve introduzione serve per incastonare i due personaggi in questione in una precisa collocazione storica, descrivendo in modo artistico e reale i due vogheresi di denominazione controllata e protetta, con la necessità di partire dalla loro nascita.

  • Giuseppe Buzzi nasce a Voghera il 3 novembre del 1926 in via Silvio Pellico n.1 angolo Viale Umberto primo. I genitori, Eugenio Buzzi e Antonietta Ferrari risiedono in quella via per pochissimo tempo con i loro due figli, Franca e Giuseppe, per poi spostarsi in via Garibaldi.
  • Giuseppe Malacalza nasce a Voghera il 29 agosto 1927 Rondò Carducci nelle case a lato del sottopassaggio, dette case nuove. I genitori, Angelo Malacalza e Amorina Orbelli, con i loro tre figli, Ornella, Lidia e Giuseppe, cambiano più volte abitazione: dal Rondò passano in via Pellizza da Volpedo angolo corso XXVII marzo e poi in via Angelini.

I due personaggi in questione, ad un certo punto della loro vita, si incontrano alle scuole superiori professionali negli anni ‘40 anche se, per qualche anno e precisamente dal 1933 al 1936 sono compagni (non di classe) alle scuole elementari Dante Alighieri. La lettura anagrafica è importante per capire quanto e come la vecchia Voghera abbia influito positivamente sui due Giuseppe. Il primo Giuseppe, abitando in centro, aveva come fulcro di interesse la piazza del Duomo, piazza Castello, tutte le vie e vicoli limitrofi. Il secondo Giuseppe andando ad abitare nei pressi della chiesa di San Rocco, non può fare a meno di “provare” il piccolo palcoscenico dell’oratorio. E così, nello storico Monumento ai Caduti, nei corridoi ampi e luminosi della scuola professionale i due Giuseppe suggellano il loro patto artistico. L’arte unisce sempre e in questo caso è testimone della nascita di due grandi artisti vogheresi.

Il militare li separa temporaneamente nel ‘48 e ‘49 riunendoli per sempre negli anni ‘50. Il servizio di leva li porta a decidere se tornare alla loro Voghera oppure intraprendere definitivamente la carriera teatrale; soprattutto per Buzzi, che incontra sulla sua strada un attore professionista che lo induce a decidere se andare a Roma per intraprendere la professione oppure continuare a essere un dilettante. La storia ci racconta che i due Giuseppe decidono invece di coltivare la loro arte non per lavoro ma solo per vera e unica passione. Buzzi, come torna da militare, riesce ad ottenere tramite concorso un posto di lavoro in ferrovia come fuochista macchina a vapore. La locomotiva a vapore è sempre stata la sua seconda passione, così come sarà poi anche la famiglia che si stava via via delineando. Infatti il 1 ottobre de 1949 nella chiesa di San Rocco sempre a Voghera si sposa con Franca Ricci. Dopo due anni nasce la primogenita Gabriella e dopo sei la secondogenita Claudia.

Malacalza non riesce a capire come Buzzi abbia potuto sposarsi così giovane, ma anche lui, come scrive in una nota poesia dialettale, “ …Ma pö, stâ strânâ mâlâtìa, â t’â m’lè tâcà béi béi! Âncâ mi, sénsâ sâvèl, sö câscà int’âl trâpuléi!...” cadrà nella trappola. Infatti si sposa il 18 novembre del 1954 con Fernanda Barzè, anche loro, come la coppia Buzzi-Ricci, nella bella chiesetta di San Rocco. Dopo due anni nasce Donatella seguita a ruota da Laura, con un intervallo di cinque anni nasce Cristina e per ultimo Massimo. E così, papà Peppino con una famiglia alquanto numerosa decide di lavorare definitivamente alla F.I.P.A.DUE diventando, dopo qualche anno, caporeparto. Ma la passione primaria, oltre a quella di cantare, rimane sempre il teatro.

Infatti il viaggio dei due Giuseppe sul palcoscenico avviene in molteplici posti di Voghera: strada Capalla villa Sturla angolo con strada Crocetta, via Cernaia cortile casa Armandola, teatrino di San Rocco, Piazza Duomo. Ogni vicolo e cortile della città risuona ancora adesso delle loro voci, le risate dei cittadini sono limpide e non ancora contaminate dalla televisione: il tutto avviene infatti negli anni cinquanta. Il teatrino di San Rocco ha un posto privilegiato nel cuore di Beppe e Peppino, così come lo è Don Igino Montagna primo regista dei due attori, portando in scena dei drammi, delle farse e delle commedie. La loro grande maestra è la curiosità, la voglia di imparare e l’umiltà.

Buzzi ha un innato talento per le imitazioni: da Totò a Macario a Rascel, da Onlio e Stanlio a Jerry Lewis, i clown che sono stati per lui un vero caposaldo della risata e della comicità. Mentre Peppino Malacalza, diversificandosi dal suo compagno d’arte, ha una voce propria: la natura lo ha dotato di corde vocali che guidano le onde di risonanza verso un timbro corposo, melodico e nello stesso tempo forte e vibrante. La sua strada artistica è costellata di canzoni scritte appositamente per lui e da orchestre di musica leggera-melodica che fanno a gara per averlo come cantante.

Detto questo i due attori vogheresi non si accontentano di recitare un pò qui e un pò là, anche se la loro indole generosa li porta sempre verso i luoghi di sofferenza, decollano in un teatrino presso il convento dei frati. La storia del “Teatro alle Grazie” inizia nel 1961. Bisogna sapere che nel primo dopoguerra nasce un fabbricato di pianta rettangolare, con un’unica porta e sei finestre, da adibirsi per riunioni e conferenze, fatto con i mattoni ricavati dalla demolizione di un pastificio davanti alla chiesa dei padri francescani. Il locale, che Padre Nazareno Fabbretti chiama Salone Frate Sole, comincia ad ospitare convegni e pubblici dibattiti, diventando un punto fermo per la Voghera del dopoguerra ancora in parte da ricostruire. Lo stesso Fabbretti invita diversi uomini di cultura ecclesiastici e laici, i quali cercano di trasmettere, ai sempre numerosi presenti vogheresi e non, il senso del passaggio da una mentalità tradizionalista al nuovo che si avvertiva un pò ovunque, anticipando i grandi temi della svolta conciliare. Buzzi nel gennaio del 1961, con coraggio e determinazione, chiede ed ottiene dall’allora superiore del convento Padre Carlo Corradini, il Salone Frate Sole per poter dare una collocazione alla nascente compagnia teatrale. A tal fine sono necessarie alcune modifiche strutturali. Vengono chiuse le tre finestre che danno sul chiostro e sulla stessa parete si aprono due porte, quali uscite d’emergenza. Si costruisce il palcoscenico, con tanto di quinte e sipario, infine si provvede a rendere la sala più accogliente con lavori di verniciatura e la posa di sedie fisse per ospitare circa duecento spettatori. Il locale, prende il nome di Teatro alle Grazie appunto perché all’ombra del Santuario della Madonna delle Grazie, viene inaugurato il 4 marzo 1961 con la commedia di Nicola Manzari “I morti non pagano tasse” quale sede della Compagnia del Teatro Comico di Voghera diretta da Beppe Buzzi.

Nel libro “Beppe Buzzi Peppino Malacalza Due vite una passione” di Angelo Vicini del 2006 Guardamagna Editori in Varzi – collana Adolescere – con annesso un DVD con un’inedita e divertente intervista ai due compagni d’arte presso la Penicina luogo magico tra i monti dell’Oltrepò, troviamo tutta la storia completa di Buzzi e Malacalza. Nel libro sono impresse, in modo dettagliato e preciso, tutte le commedie, riviste, spettacoli di vario genere che sono stati rappresentati dagli anni ‘60 agli anni 2000 proprio nel Teatro alle Grazie e non solo, con tutti i vari interpreti insieme ai validi promotori Buzzi e Malacalza. L’autore, Angelo Vicini, con un’attenta, dinamica e paziente ricostruzione dei fatti, tramite ricerche costanti, interviste mirate ai due protagonisti del libro ha saputo narrare e imprimere pagine storiche importanti del teatro vogherese. In questo libro si evince quanto siano importanti questi due vogheresi dal punto di riferimento culturale nella realtà della città.

Infatti i primi vent’anni di storia del Teatro alle Grazie – gli anni ‘60 e ’70 – sono stati veramente impegnativi. Con solide radici nella tradizione, Buzzi e Malacalza hanno saputo reinventare l’arte comica con tocco geniale, attualizzandola con sorprendenti e gustose contaminazioni dai generi più vari e creando uno stile davvero inconfondibile: uno speciale mix di tradizione e innovazione. Sono passati per questa sala, spettacoli che hanno ricalcato le linee del teatro professionale: il ciclo di commedie di Gilberto Govi, la drammaturgia di fine ottocento e novecento, gli spettacoli popolari come “Gelindo” e la serie di riviste in dialetto vogherese firmate dai “due Giuseppe” come la famosa e indimenticabile: “Tütt al mond l’è Vughera”.

Insieme al Comune di Voghera, la Fondazione Adolescere e varie Associazioni culturali, Buzzi e Malacalza hanno promosso spettacoli in relazione alle diverse manifestazioni vogheresi e anche alle loro tappe artistiche.

  • 1971 – Spettacoli per i festeggiamenti dei duecento anni della città di Voghera presso giardini delle scuole, giardino del Teatro alle Grazie, Teatro Sociale
  • 1976 – Commemorazione 10° anno della morte di Gilberto Govi presso il Teatro Sociale. Ospite d’eccezione la signora Rina Govi
  • 1 ottobre 1979 – Apertura della scuola di animazione teatrale “Albino Battegazzore” presso il Teatro alle Grazie e la trasformazione dalla compagnia del Teatro comico di Voghera a Cooperativa Teatro e Musica Iriense “C.T.M.I.”
  • Anni ‘80 – Collaborazione con l’assessorato alla cultura del comune di Voghera attraverso realizzazioni di importanti momenti culturali
  • 25 maggio 1990 – “Serata d’Onore” 50° di Teatro presso il teatro tenda della 608° fiera dell’Ascensione di Voghera
  • 25 giugno 2000 – “Attenti a quei…due” per il 60° di Teatro, nel giardino dei cachi della fondazione Adolescere
  • 7 settembre 2000 – Buzzi e Malacalza diventano sindaci della città per un giorno
  • 10 settembre 2000 – “Stè âtént â cui dü lì” in piazza Duomo. Pubblico processo contro Beppe Buzzi e Peppino Malacalza per il seguente reato: 60° anno di ininterrotto e pericoloso umorismo. Il pubblico (più di tremila persone) ha pronunciato il verdetto: colpevoli.
  • 26 ottobre 2007 – “80anni da rac…contare” festa di compleanno di Beppe Buzzi e Peppino Malacalza presso il Teatro San Rocco

Presentazione di libri:

  • 21 gennaio 2001 –Teatro alle Grazie, “Lo spassoso sodalizio” di Lino Veneroni - Guardamagna Editore - in cui si leggono, in modo romanzato, le scenette più divertenti dei due personaggi vogheresi Pipei Cristeri e Giuan Cianela
  • 11 novembre 2006 – Teatro Adolescere “Beppe Buzzi Peppino Malacalza due vite una passione” di Angelo Vicini – Guardamagna Editore collana Adolescere. Importante libro biografico e storico di Beppe Buzzi e Peppino Malacalza
  • 12 dicembre 2009 – Teatro Adolescere, “Peppino Malacalza ironico, fine dicitore” di Angelo Vicini Guardamagna Editore collana Adolescere. Raccolta delle poesie e dei testi delle canzoni di Peppino Malacalza sia in dialetto che in italiano

Il 25 marzo 2011 si è voluto ricordare il cinquantesimo anniversario del Teatro alle Grazie nel momento della Festa del Santuario attiguo Santa Maria delle Grazie. Al termine della Santa Messa, Il Vescovo Mons. Martino Canessa e il Padre Superiore padre Guglielmo Bozzo hanno fatto visita al “tempio” di Buzzi e Malacalza. E’ stata allestita appositamente una mostra di fotografie e locandine per raccontare l’arte rimasta impressa sui muri, sul sipario e nella platea dove si sono sedute generazioni di vogheresi.

Peppino Malacalza muore il 22 gennaio 2012 a Voghera nella sua abitazione in via Lomellina

Beppe Buzzi muore il 15 ottobre 2013 a Voghera nella sua abitazione in via Santi

Tanti vogheresi rendono omaggio ai due attori proprio nel “loro teatro” che, in quelle entrambi tristi occasioni, sfoggia tutto il suo splendore per omaggiare due artisti che hanno donato arte e cultura alla loro amata Voghera.

Beppe Buzzi Peppino Malacalza

Due vite una passione.
Guarda il video!


I compagni di viaggio

Peppino Malacalza
Il sodalizio artistico - Peppino Malacalza.

La vera storia artistica di Beppe Buzzi e Peppino Malacalza comincia nel 1942 all’inizio della seconda guerra mondiale, proprio come recita la poesia di Malacalza: “Quând i sèn mis insèmâ, int’âl quârantadü, â gh’è scupià la guèrâ e son rivà lur dü”. La poesia si riferisce sì, a Buzzi e Malacalza ma indirettamente ai due personaggi nati negli anni ‘70 con la rivista “Tütt al mond l’è Vughera” e precisamente Pipei Cristeri e Giuan Cianela...
Leggi tutto.

Gianfranco Boffelli
La "colonna sonora" - Gianfranco Boffelli.

Gianfranco Boffelli nasce a Voghera il 6 aprile del 1938. Il periodo della gioventù di Boffelli negli anni ‘50/’60 dà una forte impronta a tutta la sua vita. Gli studi per la musica, e in particolare per la chitarra, gli fanno comprendere che l’arte va spesa a favore di chi è meno fortunato. Infatti oltre che ad impegnarsi negli studi in maniera ineccepibile diventando non solo musicista ma anche ragioniere, si dedica in modo sistematico e continuativo alla sua parrocchia, in un quartiere di Voghera, Pombio, che proprio in quel periodo di storia lo vede in crescita ma anche in difficoltà...
Leggi tutto.

Lino Gugliada
L'impareggiabile caratterista - Lino Gugliada

Angelo Gugliada (per tutti Lino) nasce a Voghera il 14 marzo del 1931. Dopo gli studi all’Istituto Tecnico Agrario Carlo Gallini di Voghera si impegna nella fabbrica di famiglia dove porta un contributo tecnico progettuale non indifferente. La particolarità del suo carattere è la grande generosità. Infatti fa parte della Croce Rossa come volontario e dell’Avis. Diventa un assiduo e studioso Radioamatore conseguendo la patente con la sigla I2KNJ, conducendolo sempre al fianco della protezione civile nei momenti critici di calamità naturali...
Leggi tutto

Luigino Alpago
"Gli effetti speciali" - Luigino Alpago.

Luigi Alpago nato a Lungavilla il 4 settembre del 1935, in arte viene conosciuto attraverso le varie rappresentazioni di Buzzi, come Luigino Stereodisco Voghera. Il suo nome rimane impresso per sempre nelle menti dei vogheresi e il suo negozio in via Matteotti è la sede di tutte le orchestre della zona per la sua preziosa consulenza musicale. Buzzi lo incontra quando ha bisogno di particolari musiche per drammi, esempio Barabba, oppure spettacoli come par i düsent’an d’la cità âd Vughera. La capacità di Luigino è proprio quella di trovare i sottofondi per qualsiasi tipo di spettacolo...
Leggi tutto.

Maurizio Civini
Il presentatore - Maurizio Civini.

Maurizio Civini nasce a Voghera il 18 aprile del 1962, mentre artisticamente nasce nella compagnia “I ragazzi di via Cernaia” nel 1976. Un gruppo di giovani che si trovano a recitare per divertirsi e divertire mettendo in scena le scenette che proprio Beppe Buzzi passa con vero piacere e entusiasmo. Lui stesso li ospita nel suo teatro appunto nel settembre del ’76 dove Civini si esibisce con i suoi amici e con l’orchestrina “Le molecole”. Sempre in questi anni diventa speaker sportivo della vogherese calcio per Radio Voghera...
Leggi tutto.


I "luoghi"

Teatro San Rocco

Dagli inizi della carriera artistica fino al 1961.
Vai alla pagina

Teatro Alle Grazie

Dal 1961 diventa la "casa" di Beppe Buzzi per le sue rappresentazioni
Vai alla pagina

Pillole

La vita in un sorriso

La nascita artistica di Beppe Buzzi in un racconto della figlia Claudia.
Leggi tutto

La preghiera

La preghiera scritta dalla figlia Gabriella in onore del padre, letta durante la cerimonia funebre da Luca Uttini.
Leggi tutto

Contenuti Extra

La C.T.M.I.

La Cooperativa Teatro Musica Iriense.
Leggi tutto

La Scuola di animazione teatrale "Albino Battegazzore".

La Scuola di animazione teatrale "Albino Battegazzore".
Leggi tutto